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Corso teorico-pratico di chirurgia del politrauma

Il corso si è svolto a Roma nei giorni 23 e 24 maggio 2023, organizzato da ACOI – Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani – presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.

Ha partecipato per la Fondazione Morandi il Dott. Andrea V. Gatti, Chirurgo presso IRCCS San Gerardo di Monza che ci racconta la sua esperienza:

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“La Chirurgia del Politrauma costituisce uno degli aspetti più complessi e controversi che un chirurgo possa affrontare. Non solo dal punto di vista tecnico: la conoscenza delle procedure più adatte in uno scenario di trauma maggiore diventa necessaria, ma quasi mai sufficiente. Questo tipo di setting richiede un cambiamento radicale del modo di pensare e operare. Dove un chirurgo dedicato alla chirurgia d’elezione, può apprendere una tecnica per affrontare un problema e metterla in pratica, senza cambiare necessariamente il proprio modo di pensare, cosi in maniera speculare e antitetica, al chirurgo che deve affrontare una situazione critica in un setting di emergenza si richiede di imparare un differente modo di ragionare.


Il timing è il vero nemico nella chirurgia del Politrauma, ma al contempo è l’unica vera risorsa a disposizione. Il corso Teorico-Pratico di Chirurgia del Politrauma patrocinato da ACOI si inserisce in questo nuovo paradigma della nostra professione: conoscere e testare le basi fisiopatologiche, anatomiche e tecniche sul modello animale, permettere di comprendere in maniera diretta l’effetto delle manovre eseguite sulla stabilità del paziente, procedere con algoritmi decisionali adattati per ogni caso, per ogni istante.


Il corso si compone di una parte di lezioni di teoria, nella quale vengono motivati i principi che animano la Chirurgia del Trauma e che devono essere assimilati in maniera chiara ed efficace: ci si sofferma non tanto su come si dovrebbe suturare, quanto piuttosto sulla necessità di sviluppare la capacità di pensare e programmare ciò che la circostanza richiede, molto prima di arrivare al tavolo operatorio.


L’evento traumatico viene presentato come un susseguirsi seriale e imprevedibile di piccoli eventi, dalla scena del politrauma alla sala operatoria, nel quale ogni dettaglio e ogni minuto può cambiare radicalmente il risultato. Le presentazioni non solo sono corredate da un supporto scientifico basato sulle più solide evidenze in letteratura, ma prendono le mosse da casi clinici realmente esperiti dai relatori e dei quali, nella trattazione, si può seguire l’intero percorso, rendendo più coinvolgente l’assimilazione di quali siano i momenti veramente cruciali, quando si adottano le scelte più radicali.


Si comprende in maniera spontanea come ogni dettaglio, dal più banale al più complesso, cambi radicalmente le possibilità di cura, e quindi si intuisce quanto chiunque, nel team dedicato all’emergenza, abbia un ruolo dirimente: il trauma team non è composto soltanto da figure di leadership, ma anche da tutte le altre figure professionali che gravitano nel contesto dell’emergenza. La fluidità dell’operato di tutti gli elementi è l’unica possibilità di cura per il paziente.


Per questo l’esperienza di questo corso può arricchire in maniera sia circostanziata che evolutiva; non è difficile comprendere i concetti di base della Chirurgia del Trauma. La vera sfida, che questo corso considera, è di riuscire a garantire il massimo risultato possibile in qualsiasi contesto lavorativo. Se riconosciamo la portata della collaborazione multidisciplinare con rianimatori, radiologi interventisti, neurochirurghi, ortopedici, così dobbiamo essere in grado di capire quale sia il miglior risultato auspicabile quando ci troviamo ad affrontare una condizione di emergenza senza avere la possibilità, tempo-dipendente, di usufruire di tutte queste risorse.


Ringrazio la Fondazione Morandi per questa grande opportunità. Ma ringrazio la Fondazione per un principio che la anima e che collima con il fulcro di questa esperienza : ognuno può fare la differenza, in ogni momento. E’ quello che in questo corso si insegna; è anche quello che, giorno per giorno, impariamo a credere."

Andrea V. Gatti

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